FNOMCeO: identikit medico del futuro in 10 punti
Roma, 11 mag. (AdnKronos Salute) - Il medico ideale del prossimo futuro in un decalogo. Dieci caratteristiche che disegnano l'identikit di un professionista in grado di "guidare il cambiamento" e non di subirlo, offrendo il proprio contributo per migliorare la sanità. Tra i tratti distintivi: la capacità di iniziativa nell'affrontare l'innovazione, l'aggiornamento continuo delle competenze, la coscienza del proprio ruolo sociale e politico, la capacità di ascoltare e comunicare, l'attenzione a migliorare l'organizzazione in cui lavora.
A proporre una prima bozza del 'ritratto' è Luigi Conte, segretario generale della Fnomceo, presentando a Roma la III Conferenza della professione medica e odontoiatria, in programma a Rimini dal 19 al 21 maggio. Una manifestazione in cui si punta a una riflessione a 360 gradi proprio per orientare i camici bianchi nella complessa situazione di cambiamento che si sta attraversando e prevedere gli sviluppi del sistema sanitario.
"Nell'avviare un processo di riflessione sulla figura del medico - ha spiegato Conte - è doveroso tenere presente che non esistono risposte semplici a problemi complessi, e che il tempo necessario per valutare l'impatto delle azioni intraprese in questo settore è medio-lungo, ovvero maggiore di 3-5 anni".
"Senza la pretesa di essere esaustivi - ha aggiunto Conte - però si può tracciare un identikit delle caratteristiche del medico nel prossimo futuro", che dovrebbe essere:
1) proattivo nell'affrontare l'innovazione, partendo dalle proprie radici; 2) detentore di competenze professionali che continuamente sviluppa e mantiene aggiornate; 3) detentore di un metodo scientifico e attento alla produzione di nuove conoscenze; 4) attento alla dimensione etica quotidiana della professione, partendo dall'adesione alle pratiche raccomandate e sostenute da evidenze scientifiche.
Il camice bianco del futuro, inoltre, dovrebbe essere: 5) capace di esercitare una leadership professionale rispetto ai colleghi, professionisti, pazienti e persone assistite; 6) cosciente del proprio ruolo sociale e politico: il fatto di poter intervenire sulla salute e sulla vita conferisce un potere di tutela e protezione (advocacy); 7) cosciente di essere un attore economico: determina e gestisce risorse economiche ingenti; 8) capace di ascoltare e comunicare con la persona nel bisogno in una unica ed irripetibile relazione; 9) capace di tenere conto della dialettica tra risposta alla singola persona e quella alla comunità; 10) attento a perseguire il miglioramento continuo proprio e dell'organizzazione in cui è inserito, oltreché a dimostrarlo.